Napoli tra le note

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Passeggiata dal centro storico al teatro san Carlo tra storie, luoghi e personaggi che hanno contribuito a rendere Napoli da sempre la capitale assoluta della musica.

Questa città è dipinta di suoni e la musica né è un elemento essenziale disse il regista e attore americano John Turturro a proposito del bellissimo film “Passione” che lui dedica alla canzone napoletana. Quando si pensa a Napoli non si può non pensare alla musica: dalla tarantella alla voce di Caruso che canta “O sole mio” fino alla “Napul’è” di Pino Daniele, melodie che tutto il mondo canta, intramontabili e senza tempo.

Forse è proprio la melodia del mare che abbraccia la città ad essere penetrata da tempo immemore nelle vene del suo popolo; non a caso si dice che i napoletani se non cantano muoiono, la musica come linfa vitale dell’essere partenopeo.

Questa passeggiata vuole raccontare il rapporto speciale che Napoli ha avuto e continua ad avere con la musica. Ci fu un secolo il XVIII in cui Napoli diventlò veramente la capitale europea nel campo musicale con la sua famosa scuola ed i grandi maestri di cappella ed i suoi conservatori.

Partiremo con la nostra passeggiata dalla cappella del duomo che vide tra i suoi maestri sorgere il genio di Pergolesi e Cimarosa per proseguire nel cuore del centro storico dove sorgevano i conservatori da cui uscirono anche gli altri grandi protagonisti di quel periodo ovvero i castrati. Farinelli e Caffarelli tra i più famosi erano delle vere e proprie super dive; voci la cui estensione andava al di là dell’immaginabile, maschile e femminile allo stesso tempo, amati osannati in tutte le corti europee, capricciosi ed irriverenti sapendo di avere il pubblico ai loro piedi.

Passando per i palazzi nobiliari dove si organizzavano i concerti per l’aristocrazia dell’epoca, parleremo dell’avventura del giovane Mozart che scelse di venire a Napoli consapevole che una scrittura nella città partenopea sarebbe valsa di più di tutte quelle avute all’estero. E poi Bellini e la storia del suo amore sfortunato, Rossini con i suoi eccessi e per cibo e belle donne Donizetti e gli altri che hanno legato il loro nome a quella assoluta meraviglia che è il teatro san Carlo ,il teatro lirico più antico d’Europa.

Tante e tante storie  aneddoti e curiosità che ci permettono di legare artisti che hanno creato la musica a scorci della città, palazzi e chiese che possiamo leggere da un punto di vista differente.

Perché scegliere questo tour? Perché Napoli è una città che continua a vibrare che pulsa di un battito continuo ed inarrestabile che va da quello del mare del suo splendido golfo al rumore dei vicoli, che non tace, che. non sa cosa sia il silenzio. La musica da quella colta a quella popolare scorre nelle vene della sua gente e la melodia di questa città per quanto a volte assordante è vita. Concludo come ho iniziato con una frase di John Turturro ”Penso che Napoli sia il più grande juke box del mondo”.

 

Stefania

 

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