Scopri quali sono le regole da rispettare per avere con sé il corno napoletano, amuleto portafortuna di Napoli.
Che sia un ciondolo, un portachiavi o un piccolo ornamento, poco importa: il corno rosso napoletano è l’amuleto su cui i napoletani fanno più affidamento per combattere la sfortuna, il malocchio e la negatività.
Il corno napoletano ha origini antichissime: si pensa risalga al 3500 a.C. A quei tempi, la popolazione era composta da cacciatori che appendevano le corna di grandi prede macchiate di sangue alle porte della propria casa così da allontanare i nemici.
A Napoli è ancora oggi simboli di protezione e buon augurio. Al centro storico di Napoli è impossibile camminare senza imbattersi in negozi che ne espongono tanti, in tutte le dimensioni possibili. Prima di apprestarvi ad acquistare questo simbolo di Napoli, sappiate che ci sono diverse regole da rispettare. Ecco quali!
Regole del corno napoletano
La prima regola da non infrangere per godere dei benefici del corno napoletano è che deve essere regalato. Non bisogna mai comprare un portafortuna per sé: sono la cura e l’affetto altrui a dare all’amuleto l’energia benefica necessaria.
La seconda regola riguarda il colore e il materiale del corno. Anche se a Napoli il corno si trova ormai in tutti i colori e materiali (oro, argento, plastica…), quello autentico è rosso e preferibilmente in corallo. Storicamente, il corallo è una pietra preziosa protettrice delle donne incinte.
Ancora un’altra regola riguarda la manifattura del corno che dovrebbe essere sempre fatto a mano, possibilmente cavo all’interno. Secondo la tradizione, riempiendo la cavità del corno di sale se ne potenzia l’efficacia.
Un ottimo modo per portare con sé questo amuleto partenopeo è come ciondolo, così da proteggere chi lo porta, oppure come portachiavi, così che protegga il luogo o l’oggetto a cui appartengono le chiavi.